È entrato in vigore il 1° gennaio ’22 il decreto che riguarda la pratica in sicurezza degli sport invernali, introducendo alcune novità importanti sui comportamenti da tenere e l’equipaggiamento da portare con sé durante la pratica delle attività outdoor in ambiente montano, sia in comprensori gestiti che non.
La normativa, infatti, interessa non solo gli sciatori in pista, ma anche quelli che amano il fuori pista, lo scialpinismo e gli escursionisti, anche con le ciaspole.
I punti salienti della normativa

Per lo sci in pista:
- casco obbligatorio fino a 18 anni
- assicurazione responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi obbligatoria
- vietata la risalita o la percorrenza della pista a piedi, con racchette da neve o sci. È fatta salva la possibilità per i gestori di adibire appositi spazi per la risalita senza impianti;
- vietato sciare in stato di alterazione da alcool o sostanze tossicologiche. Le forze dell’ordine avranno la facoltà di effettuare verifiche anche tramite alcool test.
Per le attività fuori pista:
- è obbligatorio dotarsi di Artva (apparecchiatura elettronica per la ricerca in valanga), pala e sonda nel praticare attività “in particolari ambienti innevati, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”. L’obbligo si rivolge sia a sciatori fuori pista che a scialpinisti ed escursionisti (anche con ciaspole).
Se per certi versi alcune parti della normativa possono rimanere aperte ad interpretazioni, come sempre, la raccomandazione è quella di fare la scelta che tiene più al sicuro. La sicurezza viene prima, sempre.
Se l’utilizzo di pala e sonda è prettamente “meccanico”, la conoscenza del funzionamento dell’apparecchio Artva richiede invece specifiche nozioni. È raccomandata la frequenza di un corso specifico presso enti accreditati per imparare ad usare questo strumento che può salvarci la vita.
